martedì 27 novembre 2007

Rick Wakeman - Return To The Centre Of The Earth (1999)

Artiststa : Rick Wakeman
Titolo Album : Return To The Centre Of The Earth
Anno Di Uscita : 1999

Line Up:
Tastiere : Rick Wakeman
Chitarra : Fraser Thorneycroft-Smith
Basso : Phil Williams
Batteria : Simon Hanson


Quest'uomo è semplicemente uno dei maggiori e più famosi
tastieristi dell ambiente prog (e anche non) dagli anni 70 a oggi.

Diventato famoso nel ruolo di membro degli YES,
ha poi sfornato decine di dischi da solista.
Questo è il seguito di "Journey To The Centre Of The Earth"
uscito ben 25 anni prima.
Entrambi sono completamente composti e musicati
da Wakeman,ispirandosi al celebre romanzo di Jules Verne.

Nonostante già il primo sia considerato da molti
uno dei suoi capolavori,questo secondo capitolo,a mio parere
grazie alle possibilità moderne è ancora più grandioso.


A coadiuvare Wakeman e gli altri musicisti,troviamo
la London Symphony Orchestra e l'English Chamber Choir.


Questo album è un vero e proprio racconto,con
tanto di voce narrante che si alterna alle tracce
musicali.Qui troviamo la prima chicca,Patrick Stewart,

ebbene si,Jean-Luc Picard!! (Star-Trek).
E' proprio lui che per tutta la durata del cd
ci accompagna e spiega cosa sta accadendo.

Niente da dire su questa scelta,una voce azzeccattisima :O

Ed ecco che tra la voce di Stewart e un pezzo corale pomposissimo
abbiamo passato il primo pezzo "A Vision" e subito il secondo
"The Return Overture" che ci "RI"apre le porte a questo viaggio.

Il 3° brano "Mother Earth" ,diviso in piccoli
capitoli,è ancora dedicato alla narrazione,con sotto
un arrangiamento che ci permette di fare una scelta:
capire le parole,o semplicemente ascoltarle fondendole
al sound che le accompagna.
Questo avverrà spesso all interno dell album.

Alle parole "The EarthQuake Had Begun" ecco iniziare il primo pezzo
vero e proprio. Subito si crea un atmosfera teatrale nella
quale ci stiamo facendo trascinare con facilità, quando qualcosa
irrompe a spezzare le soavi voci del coro, un canto tagliente,a tratti
fastidioso,ma se così non fosse non si tratterebbe del primo
ospite dell opera, Ozzy Osbourne. Wakeman ha imbroccato di
nuovo la persona giusta per cantare :

"I'm just buried alive.
Nowhere else left to hide
No-one knows me inside.
No-one gets out alive."

Continuiamo nella narrazione e arriviamo al sesto
brano "Is Anybody There?",a mio giudizio uno dei migliori
dell intero LP.L'arrangiamento e la seconda guest star
che si alternano in questo brano sono sublimi.
La voce di Bonnie Tyler richiama le più fredde emozioni
mentre ci fa capire che li fuori non c'è nessuno.
C'è da dire che richiama alla mente la storica hit della
Tyler "Totale Eclipse Of Th
e Earth".

"The Dance Of Thousand Lights" è un pezzo strumentale
davvero degno di nota,potrei viaggiare per ore
ascoltandolo,muovendo le dita sue giù,a destra e sinistra,
cercando di seguire questa melodia spensierata
che sembra non avere mai una fine! (purtroppo ce l'ha :( ).

Alla traccia 10 ci imbattiamo in Tony Mitchell,che non ho ben capito da dove
spunti. Nonostante la sua voce non mi dispiaccia,trovo il pezzo "Mr. Slow" un pò
piatto rispetto al resto del disco.

Alla dodicesima traccia invece c'è un altra vecchia
conoscenza degli Yes,Trevor Rabin,che si diletta a suonare
la chitarra e cantare contemporaneamente.
La voce da anni 80 e l'appoggio di un assolo che si mescola
perfettamente all ambiente creato dall orchestra permettono di avere
un altro ottimo pezzo del album!

"The Kill" è un altro pezzo strumentale dove i synth e il coro dovrebbero
farla da padrone, purtroppo secondo me, si perdono un pò per strada.

Fa capolino alla traccia 16 Justin hayward (The Moody Blues) a
cantare "Still Waters Run Deep",che concilia sicuramente a meraviglia
con l'English Chamber Choir.
Purtroppo per quanto fatta perfettamente non riesce
a non annoiarmi dopo un pò.

A ridare una grande sferzata al disco arriva la cantante Katrina Leskanich
(non particolarmente famosa da noi) veramente energica nel
cantare "Ride Of Your Life",pezzo dove anche tutto l'arrangiamento,dai cori
al sempre magico Wakeman pur non esagerando non sbagliano un colpo!

Stiamo giungendo alle battute finali,"FloodFlames" strumentale che
prende un tiro davvero notevole ma lo lascia presto vista la durata del brano.

"The End Of The Return" riprende e estende quella che era stata l'opener,dando
uno sfarzoso finale a questa grande rock opera.

Nonostante possa sembrare eretico a dirlo di un opera prog,un difetto
di questo disco può essere l'eccesiva durata,per quanto bravo
Wakeman tende a ripetersi o a infarcire con pezzi non del tutto
degni di nota.

La grandezza di questo LP la possiamo riconoscere anche da un altro
piccolo (ma grande) particolare.
Questo disco è stato prodotto dalla EMI CLASSICS!!
Non avviene molto spesso che un artista di stampo Rock approdi
a case come questa, ma Wakeman è riuscito anche in questa impresa!

Alla prox ;)



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