venerdì 28 dicembre 2007

Naked Weapon (2002)


Titolo originale: Chek Law Dak Gung
Regia: Siu-Tung Ching
Sceneggiatura: Wong Jing
Cast: Maggie Q, Daniel Wu, Anya, Almen Wong Pui-Ha
Paese: Hong Kong
Durata: 1h 34'

Madam M fa rapire 40 bambine e le porta in un'isola. Lì comincerà un addestramento feroce che durerà 6 anni. Lo scopo della donna è trovare fra le ragazze quella idonea per diventare la sua killer. Ne troverà 3 e cominceranno le uccisioni.
La sequenza iniziale del film è abbastanza chiara: una donna bella e letale, un poliziotto stupido, effetti speciali e un combattimento che comincia bene e finisce male (per lo spettatore). Poi la scena cambia e si parla di rapimenti di 13enni e la cosa sembra farsi interessante. Ma è questione di un attimo: sebbene lo spunto sia buono non è sviluppato per niente, scene con un potenziale drammatico si risolvono in una manciata di secondi. Eccone un esempio lampante: Madam M entra nella camerata delle ragazze, e ordina loro di ammazzare quella che sta al loro fianco e di portare il loro cadavere fuori. "Non male" ho pensato. Come reagiscono le ragazze? "No, non possiamo, ci conosciamo da anni" dice una, al che c'è chi obietta "ma ce l'hanno ordinato..." e via con la carneficina! No comment!
Visto che la questione drammatica-psicologica è stata buttate alle ortiche (per non dire di peggio) valutiamo le scene di azione, quelle su cui il film si basa. Improponibili!!
Detto ciò vi do un consiglio: se per sbaglio vi imbattete in Naked Weapon guardatelo, ma non come thriller o film d'azione, ma come una parodia. Le risate (certamente non volute dal regista) vengono spontanee, giuro che in più di un'occasione ero piegato in due dal ridere!
Charlene, la bella protagonista, che sfila la pistola al nemico agitandogli un lenzuolo contro, la sua amica che sbuca all'improvviso dall'alto sfondando il soffito ma rimandendo appesa in qualche modo (avevo quasi le lacrime agli occhi qui), vetri spaccati a panciate (perchè nessuno entra mai dalla porta?!), gente che salta A CASO, manco ci trovassimo di fronte ad un balletto degli amici di Maria! E ho elencato alcuni esempi, altre perle ve le lascio scoprire.
Vogliamo infierire? Certo! I dialoghi... mai sentite conversazioni più finte e ridicole, la scena nel furgone dei gelati (la Algida ringrazia) dove il poliziotto idiota e Charlene si scambiano battute patetiche con i geloni in faccia è da applausi.
Dai sono stato cattivo, alla fin fine Siu-Tung Ching ci da prova che non è un inetto, e ci regala delle inquadrature molto particolari, come quella dell'epilogo della sequenza spagnola, o come quella del combattimento finale, che porta lo spettatore ad assistere ad un duello (ovviamente imbarazzante) in stile Playstation.
Altro non potrei aggiungere, le cose più importanti da dire riguardo questo film ci sono. Se proprio ci tenete a vederlo... buona fortuna!




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