martedì 19 febbraio 2008

Non è un paese per vecchi


Titolo originale: No country for old men
Autore: Cormac McCarthy
Anno di uscita: 2005
Editore: Einaudi


Il Texas è una terra affascinante quanto luminosamente oscura, dove il concetto di sublime, con qualche piccola variante, si esprime in uno dei suoi livelli più espliciti. Bello e letale quindi.
Ma il suo lato tenebroso non è celato dalla Natura, bensì dagli uomini (come sempre) che corrompono con la loro brama di onnipotenza ciò che li accoglie. Ed ogni giorno è sempre peggio, e non tutti sono pronti ad adattarsi.

Le colonne portanti che reggono la storia narrata dal vecchio McCarthy sono Llewelyn Moss e Anton Chigurh. Il primo è da poco tornato dal Vietnam (la vicenda si svolge negli anni '70) dove si è distinto per il suo coraggio, mentre il secondo è una perfetta macchina di morte, un killer ombroso e glaciale, in netto contrasto con le terre che ospitano le sue malvagie gesta.
Dietro le quinte c'è una terza persona, lo sceriffo Ed Tom Bell, uno dei vecchi menzionati nel titolo. Sebbene sia poco partecipe all'azione rispetto ai giovani Chigurh e Moss il suo è un personaggio fondamentale, una voce triste, malinconica e spaesata come può essere un vecchio film d'amore in bianco e nero proiettato senza preavviso in una sala colma di piccoli uomini o grandi bambini.

Non è un paese per vecchi
ci racconta di un viaggio, o meglio di una fuga, compiuta da Moss che per caso, o per un'intreccio beffardo del destino, vede la possibilità di cambiare notevolmente la sua vita, di dare un qualcosa alla sua giovane moglie che mai si potrebbe permettere con una vita di sacrifici. I soldi, come le donne, offuscano sovente la mente dell'uomo, e Moss non pensa a quanto sia azzardato appropriarsi di una valanga di soldi sporchi che non gli appartengono, o almeno, non riesce a immaginare la catena di eventi che scaturirà dal suo agire impulsivo.
Così due uomini (solo due?) gli daranno la caccia: uno per ucciderlo ed uno per proteggerlo.
Il finale è da leggere col fiato sospeso...

Lo stile di McCarthy è ruvido, secco, ricco di dialoghi fulminei al limite dell'assurdo (e l'assenza di punteggiatura aiuta in questo), con pennellate umoristiche ma con momenti di grande angoscia, che raggiungono l'apice nei monologhi di Ed Tom Bell che aprono ogni capitolo: queste "introduzioni" in prima persona sono di un realismo e di una sensibilità tale che mi ha fatto pensare a quanto di ciò che dice lo sceriffo possa corrispondere al pensiero dello scrittore.
Una lettura appassionante, un thriller che non pensa solo all'azione e che ci trasporta in una terra polverosa e violenta, come a ricordarci che il male e la disperazione sono annidiate ovunque... questo non è un paese per vecchi, ma la cosa più triste è che forse non lo è per nessuno!


La frase:
-E lei? Perchè non mi parla dei suoi nemici?
-Io non ho nemici. Non permetto che esistano




Curiosità
-Il libro è stato trasformato in un lungometraggio dall'omonimo titolo dai fratelli Joel e Ethan Coen. Il film è candidato a ben 8 premi oscar (fra cui miglior film e miglior regia) ed è interpretato da Josh Brolin (Moss), Javier Bardem (Chigurh) e Tommy Lee Jones (Bell)

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1 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

Dev'essere uno spettacolo!!!Prenderò sia libro che film!!!
Un bacione!!!

Ila

20 febbraio 2008 alle ore 10:35  

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