giovedì 23 ottobre 2008

Pietre miliari cap IV



Nella musica purtroppo non basta essere bravi, ci vuole anche tanta e tanta fortuna. Quella che è mancata ai Savatage.
Il primo nucleo della band si forma Florida nel 1979, e dopo un paio di registrazioni e due cambi di nome (Metropolis e Avatar) abbiamo nel 1983 il primo lavoro ufficiale, Sirens, un album ricco di brani taglienti e rabbiosi.
Il fulcro del gruppo è costituito sicuramente da Jon Oliva, voce e tastiere, e dal fratello Criss, abilissimo chitarrista che perse la vita nel 1993 a causa di un incidente stradale causato da un automobilista ubriaco.
La proposta musicale rimane più o meno invariata per i primi quattro album (Fight for the rock certo è un po' spiazzante), poi arriva il 1989 e nei negozi di dischi appare Gutter Ballet, un lavoro di una squisitezza ed eleganza unica che viene difficile descrivere a parole. Questo e il successivo Streets: a Rock Opera del 1991 sono quelli che ritengo essere i capolavori del gruppo, due dischi semplicemente meravigliosi!
Anche negli anni a venire la band non ci deluderà, sebbene la situazione interna sia sempre travagliata: Jon ha diversi problemi e rimane dietro le quinte, lasciando l'asta del microfono al dotatissimo Zachary Stevens e poi appunto la morte di Criss.
L'ultimo album risale al 2001, Poets and Madmen, molto valido anche se inferiore ad altri loro lavori e vede il ritorno alla voce di Jon Oliva (che comunque in Dead Winter Dead fa due comparsate). Anche se ufficialmente i Savatage sono ancora in attività credo che sarà difficile vederli ancora all'opera sotto quel nome: infatti sono ormai i progetti paralleli ad occupare i nostri, vedi la carriera solista del chitarrista Chris Caffery, i Jon Oliva's Pain ma soprattutto la Trans-Siberian Orchestra, con la quale Jon e soci hanno ottenuto molto successo, tutto meritato, che misteriosamente non è arrivato con i Savatage, una delle migliori band rock e metal che io conosca.

Il seguente pezzo è tratto da Gutter Ballet ed è la struggente When the crowds are gone, una ballad granitica che ci narra di un musicista che rimane solo su un palco spoglio dopo che ormai sono tutti andati via. Una canzone da ascoltare infinite volte...

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